Ti piace vincere facile?
Aug 25, 2024 1:30 pm
TI PIACE VINCERE FACILE?
Se ricordate, solo qualche anno fa, questo era uno slogan utilizzato dal gestore del “Gratta e Vinci”.
Nonostante lo slogan, tanto azzeccato quanto ingannevole, sia ormai datato da una decina d’anni, qualcuno evidentemente lo vuole mettere in opera ancora oggi.
Il Tribunale Federale si è espresso sul ricorso di Giacomo Leone contro la sua esclusione dalla corsa elettorale alla presidenza della Fidal, che sta diventando una vera e propria Maratona. Ed è anche per questo che abbiamo fiducia nella magistratura, sia quella federale sia quella ordinaria.
D’altronde Giacomo è stato un ottimo maratoneta, uno dei più grandi che ha avuto l’Italia e lo sappiamo, la Maratona si decide dopo il 30° km, mentre qui siamo solo ai primi km della maratona giudiziaria che ci aspetta. E già qui ci sarebbe da dire qualcosa.
Riflettiamoci: le regole per le candidature sono state modificate il 28 giugno, con l’auspicio dell’autorità di controllo (il Ministero) e quello dell’Ente pubblico (CONI) che fossero regole semplificatorie per permettere una sana competizione elettorale. Ne è uscita fuori una regolamentazione complicata, errata, dove non si tiene conto delle diverse dimensioni delle Federazioni e soprattutto dove non c’è un arbitro di cui ci si può fidare.
Nulla quaestio sulla sentenza. Il tribunale ha ritenuto che fosse corretto da parte della commissione elettorale escludere Giacomo Leone poiché su quattro dei 293 moduli di sostegno alla sua candidatura, tra effettivi e riserve, tutti rigorosamente consegnati a mano da Leone stesso il pomeriggio del 29 luglio, quindi consegnati a lui ed in suo possesso, erano incompleti e che la successiva dichiarazione dei quattro atleti che avevano affermato la volontà di sostenere Giacomo Leone non fosse sufficiente a sanare l'errore. Ovviamente ci saranno altri gradi di giudizio e vedremo se altri tribunali la penseranno in maniera differente.
Ci farebbe anche tanto piacere sapere come la Commissione Elettorale e soprattutto il suo Presidente, abbia gestito le sottoscrizioni arrivate via Pec, quante ne siano arrivate incomplete, chi abbia segnalato queste incompletezze e poi sanato nei termini, come sia stato gestito il protocollo, ma c’è sempre tempo per una denuncia alla Procura della Repubblica, perché nel caso si tratterebbe di reati penali e quindi anche la clausola di pregiudiziale sportiva sarebbe superata.
Ci mancherebbe le regole sono regole come tali vanno sempre rispettate, e qui ci chiediamo se sia normale che chi deve far rispettare le regole sia parte in causa nella competizione elettorale.
Riteniamo che non sia assolutamente possibile.
La delibera, votata naturalmente a maggioranza recita: “di delegare il Presidente al compimento di tutti gli atti e le attività connesse e/o collegate alla celebrazione dell’Assemblea, ivi incluse, ma non solo, la sostituzione dei componenti della Commissione Verifica Poteri, l’individuazione dell’ufficio di presidenza dell’assemblea, d’intesa con il CONI, la predisposizione dei moduli e delle procedure per il rilascio e il deposito delle deleghe, nonché l’adozione di determinazioni interpretative e applicative delle disposizioni statutarie per la convocazione e la celebrazione dell’assemblea e quant’altro necessario”.
Quindi la delibera che assegna a Mei il compito dell’interpretazione delle regole di cui lui è giocatore!
Ma come è possibile che questa delibera, naturalmente votata a maggioranza, sia legittima?
Lo chiediamo ai revisori dei conti, lo chiediamo al Coni, così come a questo punto chiediamo:
- Com'è possibile che il verbale di consiglio del 28 settembre 2021 sia firmato da Alessandro Londi che in quel consiglio era assente?
- Com'è possibile che il 9 Marzo del 2021 il consiglio federale votasse una delibera che nominava il segretario generale il dottor Alessandro Londi con un periodo di sei mesi di prova e che alla scadenza degli stessi sei mesi si scopriva che invece il contratto prevedeva “esente dal periodo di prova”?
Il rispetto delle regole dovrebbe valere per tutti cosa che invece, come vi abbiamo segnalato, non vale evidentemente né per il presidente né per il segretario.
Continueremo la nostra battaglia per un’altra atletica, dove i valori che migliaia di appassionati, tecnici, dirigenti, giudici, genitori, trasmettono ai giovani praticanti, siano praticamente applicati nella vita federale.
Ci battiamo per:
- l’abolizione del Challenge
- il ripristino di Campionati Italiani più inclusivi
- La regolamentazione di corretti rimborsi chilometrici
- La modifica sostanziale della Runcard
- L’istituzione delle Leghe Pista – Strada – Master – Montagna
- L’istituzione di un’agenzia chiamata “Sviluppo Atletica” che si occupi dell’organizzazione dei Campionati Federali e del recupero delle risorse economiche per la Federazione e per il “sistema atletica”.
- Una formazione permanente dei tecnici, dei dirigenti e dei giudici
- Una Federazione finalmente al servizio delle società
- Una giustizia sportiva realmente indipendente
Siamo certi che all’Assemblea di Fiuggi saremo la maggioranza ed invitiamo tutti ad essere presenti per affermare quei principi di correttezza, legalità, giustizia, di cui il nostro mondo ha realmente necessità. Siamo certi del reintegro di Giacomo Leone, ma in ogni caso dobbiamo sostenere i nostri 12 candidati consiglieri ed il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti affinché possano essere espressione del cambiamento necessario.
Concetta Balsorio, Marco Benati, Fabio Canaccini, Pietro Calò, Bruno Cappello, Renato Conte, Mario Cotogno, Roberto De Benedittis, Sandro Del Naia, Franco De Mori, Gabriella Dorio, Luigi D’Onofrio, Paolo Galimberti, Alfio Giomi, Carlo Giordani, Roberto Goffi, Giacomo Leone, Massimo Magnani, Marisa Masullo, Gianni Mauri, Ida Nicolini, Claudio Petrucci, Serena Putinati, Carlo Stassano, Gerardo Vaiani Lisi, Achille Ventura.
Il contatto email del destinatario della presente è stato acquisito tramite elenco pubblico presente sul sito ufficiale FIDAL.
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